Vi è mai capitato di pensare che la posizione che occupate nella fratria abbia influito sulla formazione del vostro carattere e su alcune scelte fatte in età adulta? La psicologa Linda Blair parla proprio di questo nel suo libro "Birth Order"(2011). Secondo i recenti studi scientifici e, come la stessa autrice sottolinea, la formazione del carattere è un processo molto complesso e condizionato da molteplici fattori come il ruolo dei genitori, eventi significativi e impattanti, l'ambiente culturale e le relazioni esterne alla famiglia, il patrimonio genetico, pertanto sarebbe riduttivo considerare l'influenza dell'ordine di nascita in termini assoluti.
E' comunque interessante conoscere e approfondire le ipotesi avanzate da dalla dottoressa americana.
I primogeniti tendono a rispettare le regole e a soddisfare le aspettative degli altri, sono responsabili e accudenti. A livello emotivo sono dominati da preoccupazione, gelosia e sensi di colpa. Sul lavoro ricercano posizioni di leadership, tuttavia la tendenza a porsi aspettative molto elevate può determinare una maggior propensione al burnout. Se la scelta del partner ricade su un primogenito o un figlio unico, la relazione di coppia potrebbe risentirne per via del clima competitivo creato da entrambi per aggiudicarsi una posizione di potere sull'altro.
I secondogeniti hanno buone capacità relazionali e sono molto abili nel trovare compromessi e adattarsi a diverse situazioni, ma si lasciano facilmente influenzare dagli altri. Si pongono obiettivi realistici e tendono ad eccellere in ambiti non accademici. Traggono soddisfazione e motivazione dal lavoro di gruppo, anche se la loro tendenza ad essere accomodanti può portare altri colleghi ad approfittarsene caricandoli di lavoro. Questa caratteristica si ritrova anche nella vita di coppia: i secondogeniti sono i partner ideali grazie alla loro capacità di adattamento, tuttavia questo è anche l'aspetto che a un certo punto può portarli a sentirsi schiacciati dall'altro. Nel rapporto con un altro secondogenito le difficoltà nascono di fronte alle decisioni perché nessuno dei due osa imporsi.
Gli ultimogeniti, affascinanti, estroversi, creativi, abili manipolatori, desiderano tutte le attenzioni su di sé. Disorganizzati, amanti del rischio, ribelli anche nei confronti dell'autorità, non si fanno facilmente influenzare dagli altri. A livello emotivo mostrano insicurezza, scarsa autostima e senso di inferiorità. Spesso si sentono traditi. Sul lavoro trovano soddisfazione in campi dove è richiesta creatività e libertà d'azione. La disorganizzazione potrebbe giocare a sfavore nel lavoro autonomo. A livello sentimentale, possono raggiungere un buon equilibrio con un figlio unico, mentre con un altro ultimogenito la coppia potrebbe risultare troppo caotica e in difficoltà sul piano progettuale.
I figli unici, mentre in passato erano poco diffusi pertanto si sentivano emarginati, oggi percepiscono maggior soddisfazione anche all'interno dei contesti sociali, dove manifestano grandi doti comunicative e alti livelli di fiducia in sé stessi; preferiscono le relazioni con soggetti più anziani, mentre con i pari tendono a sentirsi incompresi. Amano anche trascorrere del tempo da soli. Sono ben organizzati, perfezionisti e detestano il disordine. Lavorano meglio da soli e, come i primogeniti, tendono al perfezionismo senza però essere stressati dalla competizione e dal confronto con gli altri. A livello di coppia, l'abbinamento più armonioso sembrerebbe quello con un ultimogenito poiché quest'ultimo introdurrebbe un po' di avventura nel mondo organizzato e perfezionista del figlio unico. Più difficile può risultare il rapporto con un altro figlio unico o un primogenito per l'eccesso di perfezionismo che caratterizza entrambi.
Cosa ne pensi? Ti ritrovi in quanto ipotizzato dall'autrice?
Se le caratteristiche descritte non corrispondono esattamene alla tua esperienza, può darsi che nella tua storia sia stato rilevante il ruolo di altri fattori, come dicevo all'inizio dell'articolo. Inoltre, potrebbe essere utile considerare le differenze di età tra fratelli, le differenze di genere, la numerosità della famiglia, la presenza di gemelli o di una disabilità.
-Articolo di Daniela Besseghini, settembre 2024-
Bibliografia:
Linda Blair, In ordine di nascita. Edizioni Il punto d'Incontro, 2015.