Sapevi che le diverse modalità di elaborare le informazioni e di formulare risposte hanno differenti collocazioni a livello cerebrale?
Gli studi neuroscientifici affermano che i due emisferi sono specializzati nell'elaborazione di differenti tipologie di materiali. In particolare, l’emisfero destro è considerato la sede del sentimento e dell’intuizione; è specializzato nell’elaborazione di stimoli visuo-spaziali con una tendenza alla globalità, cioè ad acquisire una visione d’insieme delle informazioni.
L’emisfero sinistro è il regno del pensiero razionale e del linguaggio; acquisisce le informazioni focalizzandosi sui dettagli, per questo può essere definito analitico. I processi di elaborazione seguono un metodo di codifica sequenziale, secondo le nozioni di causa-effetto. Per questo, il cervello sinistro trova "interessanti" gli stimoli legati tra loro da una logica, da specifici criteri associativi, come una frase costruita secondo le regole sintattiche della lingua italiana.
Gli studi più recenti affermano anche che questa specializzazione non è così netta e, escluse particolari condizioni mediche, ognuno di noi utilizza entrambi gli emisferi, grazie alle importanti connessioni che mettono in comunicazione le due aree cerebrali. Tuttavia si può sviluppare una dominanza, cioè una predilezione nell'utilizzare uno stile di pensiero destro o sinistro. Quindi si potrebbe immaginare l'umanità suddivisa in “intuitivi” e “razionali” in base alla modalità di pensiero preferita per elaborare gli stimoli. Ma esiste anche una terza tipologia di soggetti, rappresentata da chi non presenta una dominanza evidente, ma fa un uso flessibile di entrambe le modalità di pensiero, a seconda delle esigenze e delle situazioni.
Due ricercatori (Perez e Laudadio, 2010) hanno individuato relazioni significative tra lo stile di pensiero dominante e l’interesse professionale.
In particolare dal loro studio emerge che:
-chi predilige uno stile di pensiero “destro” si orienta verso interessi artistici: cerca l’indipendenza e l’anticonformismo, non ama sottostare a regole e orari predefiniti, trova possibilità di espressione in campo figurativo o musicale;
-coloro che hanno un pensiero “sinistro” tendono a collocarsi nel tipo di interesse definito convenzionale: amano l’ordine e le situazioni strutturate, sono attratti da posizioni di potere e danno valore alla concretezza. Nelle relazioni non tollerano l’ambiguità;
-infine lo stile di pensiero “integrato” si associa a interessi professionali investigativi: chi ha questo stile cognitivo presenta caratteristiche tipiche sia del pensiero "destro" che di quello "sinistro". Infatti, si orientano verso attività di ricerca, non amano la ripetitività e sono guidati da un forte senso del dovere. Sono analitici, curiosi e riservati.
Come spesso accade quando si affrontano tematiche da un punto di vista psicologico, può succedere che non ci si ritrovi esattamente in una descrizione; questo perché il funzionamento mentale è complesso e risente dell’interazione di molteplici fattori che non è possibile trattare in termini generali attraverso un articolo divulgativo. Ad esempio, in questo caso, può essere limitante considerare il successo professionale solo dal punto di vista degli interessi e della dominanza cerebrale, ma bisognerebbe considerare l’influenza della motivazione, della personalità e dell’ambiente culturale.
Ognuno di noi è unico ed è unico anche il percorso da intraprendere per la conoscenza di sé per il raggiungimento del proprio benessere.
-Articolo di Daniela Besseghini, settembre 2024-
Bibliografia:
-Bear M. F. et al. Neuroscienze. Esplorando il cervello. Elsevier Masson, 2007.
-Hurst, D. K., Rush, J. C., & White, J. E. (1989). Top management teams and organizational renewal. Strategic Management Journal, 10, 87-105.
-Laudadio, A., & Perez, F. J. F. (2010). Interessi professionali e lateralizzazione emisferica. Orientamenti Pedagogici. 57, 11-26.